Quale attività fisica dopo il trapianto di polmone

Paolo Solidoro. AOU città della salute e della scienza di Torino, Presidio Molinette SC Pneumologia U, Dipartimento Cardiovascolare e Toracico Università di Torino, Dipartimento scienze Mediche

La sopravvivenza, sia in soggetti sani che in pazienti affetti da patologie croniche, respiratorie, cardiologiche e metaboliche, è direttamente correlata all’attività fisica; obiettivo di ogni terapia, medica e chirurgica, è quindi anche il ripristino e l’ottimizzazione dell’attività motoria.

In particolare nel trapianto polmonare la sostituzione di un organo fondamentale nella ossigenazione di organi e tessuti favorisce un netto miglioramento delle potenzialità aerobiche in pazienti che avevano prima della procedura una gravissima e non differentemente approcciabile limitazione funzionale motoria secondaria a dispnea, ipossiemia e ipossia tissutale.

Nella fase pretrapianto polmonare è indispensabile identificare nel corso della valutazione fattori che possano controindicare una regolare riabilitazione post trapianto, e pertanto alcune comorbilità (per esempio osteoporosi con crolli vertebrali o patologie osteomuscolari che impediscano la deambulazione, patologie neurologiche degenerative o traumatiche causa di paraplegia) costituiscono controindicazione assoluta all’inserimento in lista attiva.

Inoltre il mantenimento di regolare attività motoria permette di arrivare, quando possibile, al momento chirurgico nelle migliori condizioni fisiche e facilitare il recupero post procedurale.

Nella fase post trapianto il recupero dell’attività fisica è basilare non solo per ottenere una regolare vita di relazione, ma anche per consentire il recupero funzionale respiratorio grazie allo stimolo ventilatorio indotto dall’esercizio. In tal modo si può ottimizzare l’interazione meccanica tra i “nuovi” polmoni (con resistenze delle vie aeree e viscoelastiche influenzate dalla fase di ischemia-riperfusione) e parete toracica (sottoposta all’insulto chirurgico ella toracotomia) ottenendo un nuovo equilibrio che era andato deteriorandosi per la patologia che ha reso necessario il trapianto.

Successivamente per i pazienti si apre una nuova era di recupero di attività sportiva precedentemente abbandonata con grande soddisfazione personale e sensazione di rinascita. La riabilitazione respiratoria e l’allenamento allo sforzo costituiscono quindi un momento cruciale nel recupero del paziente sottoposto a trapianto polmonare, essendo parte della valutazione pretrapianto, della preparazione alla chirurgia, del recupero post trapianto e dell’ottimizzazione dei rapporti tra l’organo e la parete toracica, ed infine il mezzo principale per il recupero dell’attività sociale, ludica, sportiva e di relazione

Paolo Solidoro