Il monitoraggio del trapianto polmonare e la diagnosi precoce delle complicanze

Dott. David Bennett

Il follow-up post-trapianto si compone di esami e procedure diagnostiche finalizzate a garantire un adeguato monitoraggio

  • della salute dell’organo trapiantato,
  • degli effetti collaterali dei farmaci che è necessario assumere come conseguenza del trapianto e
  • delle complicanze organiche e psicologiche dei pazienti sottoposti a trapianto polmonare.

Le complicanze più comuni del trapianto di polmone sono il rigetto acuto, le infezioni, la disfunzione cronica dell’organo trapiantato (rigetto cronico), gli effetti collaterali dei farmaci e le complicanze internistiche (diabete, ipercolesterolemia, insufficienza renale, ecc).

La diagnosi precoce è fondamentale per una tempestiva ed efficace terapia.

Tipicamente il follow-up dei pazienti trapiantati di polmone si compone di appuntamenti periodici, più frequenti nei mesi immediatamente successivi al trapianto e via via meno frequenti, durante i quali i pazienti eseguono la visita pneumologica, la spirometria e il test del cammino, la misurazione della saturazione e degli altri parametri vitali, gli esami ematici generali, il dosaggio dei farmaci immunosoppressori e la ricerca nel sangue di alcuni virus, come ad esempio il cytomegalovirus.

Un ausilio molto importante viene fornito dalla radiologia, infatti tutti i pazienti eseguono la radiografia e la TC del torace ogni 6-8 mesi o ogni qual volta che sia necessario.

La salute dell’organo trapianto viene inoltre monitorata mediante l’esecuzione di biopsie polmonari transbronchiali che vengono effettuate durante la broncoscopia. La biopsia permette di ottenere informazioni fondamentali per monitorare il polmone trapiantato e rappresenta l’indagine fondamentale per la diagnosi di rigetto acuto.

Riguardo ai tempi di esecuzione delle biopsie, sono stati proposti approcci differenti con biopsie di sorveglianza secondo protocolli standardizzati (ad esempio a 1, 3, 6, 9 e 12 mesi post-LTX), oppure protocolli con biopsie on demand, cioè in base alle necessità cliniche dei pazienti, alla comparsa di nuovi sintomi respiratori, peggioramento funzionale alle prove di funzionalità respiratoria o nuovi rilievi radiologici. La questione su quale dei due approcci sia migliore non è mai stata completamente chiarita, la necessità di una corretta e tempestiva diagnosi deve infatti fare i conti con i rischi connessi alla procedura di biopsia (sanguinamenti significativi sono riportati nel 5% dei casi circa, mentre la comparsa di pneumotorace iperteso è attorno al 5-10%). D’altra parte, una significativa riduzione dei tassi di bronchiolite obliterante nei pazienti sottoposti a monitoraggio istologico intensivo del trapianto polmonare non è mai stata dimostrata definitivamente e la scelta di seguire un approccio o l’altro è lasciato ai singoli centri.

Durante la broncoscopia vengono comunemente eseguiti anche il lavaggio broncoalveolare per lo studio della composizione cellulare e i prelievi per le indagini microbiologiche.

Il lavaggio broncoalveolare gioca un ruolo aggiuntivo importante nel monitoraggio del trapianto e può essere d’aiuto nella diagnosi delle complicanze. In uno studio condotto presso il nostro centro, i pazienti con rigetto acuto avevano un aumento della percentuale di linfociti ed eosinofili nel lavaggio broncoalveolare rispetto agli altri pazienti, oltre a ciò, nei casi di rigetto cronico, il riscontro di aumento dei neutrofili si associa a una migliore risposta alla terapia con azitromicina.

Il lavaggio broncoalveolare e il tessuto ottenuto con la biopsia sono inoltre una fonte di grandissimo valore per la ricerca. Infatti, la messa a punto di biomarcatori per una diagnosi non-invasiva delle complicanze post-trapianto rimane oggi un obiettivo della ricerca di laboratorio.

L’attento monitoraggio nel tempo dei pazienti sottoposti a trapianto di polmone rimane ad oggi il fattore chiave per una buona riuscita del trapianto.

Il pronto riconoscimento delle complicanze post trapianto permette di mettere in campo le più efficaci e mirate terapie per ottenere il controllo della malattia e garantire la buona salute dei nostri pazienti.

David Bennett